Penso di essere ormai una delle poche donne al mondo a
poter vantare il possesso di un corredo. Una selezione impeccabile di
costose lenzuola di lino ricamate a mano, asciugamani di fiandra e
deliziosi pizzi a uncinetto da fare invidia persino alle giovani eroine
austiniane ottocentesche... perchè a quanto pare "
è una
verità universalmente conosciuta che una donna sola in possesso di un
gran corredo sia alla ricerca di un marito."
Almeno secondo mia nonna.
Quando si è approcciata al ricamo, mia nonna Maria ora ottantaseienne, era a malapena un'adolescente. Dopo il duro lavoro nei campi, la sera metteva in pratica
i rigidi insegnamenti delle suore alla luce fioca di una candela, nascosta in bagno,
all'insaputa dei miei bisnonni che non potevano permettersi di sprecare
la cera. Era il 1942.
Qualche settimana fa, parcheggiati nell'auto di mia mamma, in attesa che tornasse con la carne per l'immancabile banchetto domenicale, mia nonna mi ha raccontato quanto per lei sia stato importante "imparare un mestiere", e sinceramente non so come abbia fatto a ricamare, aiutare mio nonno con la gestione di una piccola fattoria e crescere 3 figli. E poi si dice che le donne di oggi sono impegnate!
Ricordo di aver trascorso la mia infanzia nella sua casa stracolma di giovani apprendiste e ricamatrici ambiziose, determinate a padroneggiare l'arte
dell'ago e filo.
Questa tradizione artigianale si tramanda nella mia
famiglia da sempre. Il mio albero geneanolico figura, infatti, una vera e propria dinastia di
talentuose artigiane, api operaie che hanno dedicato molto del loro
tempo e fatica alla realizzazione di queste preziose opere d'arte ormai
tanto rare. E sebbene a prima vista sia sembrato che non avrebbero
potuto scegliere un soggetto più ingrato su cui riversare la loro
generosità, il tempo ne ha dimostrato la saggezza.
Anticonformista, progressista, allergica alle tradizioni, a 32 anni sono arrivata a nutrire la più profonda ammirazione per questi tessuti. In ogni filo, in ogni punto perfetto non riesco a non rivederci splendidamente intarsiate le donne della mia vita: tre generazioni che si scontrano e si sostengono l'una sull'altra da sempre.