30 maggio 2014

Piccole grandi idee per il weekend

Se come me durante il weekend avete una lista interminabile di progetti e cose da fare, spesso finendo per andare a letto la sera stremate, vi invito piuttosto ad autoassegnarvi un obiettivo semplice da raggiungere che dia soddisfazioni immediate.
Ecco la mia selezione di DIY & idee preferite, tutte facilmente realizzabili che ci tireranno su questo weekend, o il prossimo. Garantito.

1. La scala portariviste: un modo molto creativo di sfoggiare i magazine preferiti e rendere funzionale queste favolose vecchie scale che si vedono tanto in giro.


2. Un quadro a metà: D. ha definito questo DIY un distroyIY (!!!), a me fa letteralmente impazzire e non vedo l'ora di provarlo. La cosa più bizzarra è che penso di aver adocchiato ritratti simili e facilmente adattabili per questo DIY un'infinità di volte. Sono certa che non appena mi metterò a caccia di quello giusto svaniranno tutti. E così che funziona, giusto?

3. Cuscini Bon Soir: ok, questo deve essere sul serio il modo più semplice al mondo per coccolarci questo weekend: online shopping. Sono riuscita a trovare questa coppia di cuscini soltanto su Urban Outfitters, sono sul serio adorabili.




4. DIY specchio: Cinture in pelle H&M e uno specchio IKEA ricreano questo intramontabile design Art Deco ispirato all'avaguardista Jacques Adnet. Scopri come realizzarne uno simile grazie a questo facilissimo tutorial.





5. Vassoio portacosmetici: Questo penso sia in assoluto il mio preferito, e non solo per la sua semplicità, anche se a pensarci bene non vedo uno sciaquone così dai vecchi tempi irlandesi, non penso siano molto gettonati in Italia. Ma il vassoio specchiato dovrebbe essere più facilmente reperibile. Lo adoro.






6. Cinchie portatutto: Ancora pelle, e questa volta diventa un portariviste. Molto carino.






7. DIY Tovaglia a strisce: i rosa fluorescenti utilizzati per questo DIY sono stupendi, ravviverebbero qualsiasi cena. Scopri come realizzarlo con questo divertentissimo tutorial.







8. Sgabello IKEA: Una mano di vernice può trasformare qualsiasi cosa, anche un banalissimo sgabello IKEA. E se non ci tocca nemmeno cartavetrare il divertimento è garantito, cosa stiamo aspettando!?!



21 maggio 2014

Senza senso

Premetto che questo preludio non ha assolutamente nessun senso. Penso di avere una repulsione per tutto quello che sia leopardato, da sempre, da quando ero ancora in fasce in pratica. La vecchia trapunta leopardata anni 70 di mia madre? Mi da ancora i brividi (chissà che fine abbia fatto!) e quindi quest'ultimo acquisto – che adoro – sul serio non me lo spiego, sarà uno di quei rari misteri della mente umana. Parlo delle scape, un paio di Ash che ho comprato online per 'soli' 135 euro. È ufficiale: sono impazzita. Spero di non diventare mai una fanatica del maculato, sebbene a quanto pare non è mai troppo tardi per cambiare idea. Ma giuro non vedrete mai nel mio appartamento un cuscino leopardato!






12 maggio 2014

Storia di una lampada industriale

Avevo solo 16 anni quando mi sono recata nella cittadina di Mainz, nell’ovest della Germania, per la prima volta. Ospite di una famiglia tedesca, per tre settimane mi sono immersa nella loro cultura. Che cosa c'entra con l'arredamento? Tutto o niente. Perché spesso l'ispirazione viene da posti remoti, come la nostra memoria. 

In cucina, molto bassa sul tavolo da pranzo galleggiava una lampada che la sera veniva accesa durante le cene, mentre il resto della casa s’imbruniva al calar del sole. Al ritorno dal viaggio ho pregato mia mamma di comprarne una simile. Nella nostra di cucina, come tante, la luce era piazzata in alto al centro del soffitto e seduta al tavolo da pranzo vedevo la mia ombra definita dalla luce isterica del neon. Un giorno, mi sono ripromessa che avrei avuto una lampada come quella della signora Reuter.



Negli anni ho provato tante soluzioni, dalle candele ai punti luce, alle lampade da terra ma niente mi ha mai dato l’atmosfera che crea una lampada piazzata nel punto giusto: a mezz'aria sul tavolo a pranzo. E la scorsa settimana con l’aiuto di un fidanzato 'tuttofare' che si è prodigato per questo DIY, sono finalmente riuscita ad installarla (o meglio D. ci è riuscito). 

Il motivo per il quale l’intera faccenda si è trasformata in un DIY è perché nella mia zona giorno l'illuminazione è pessima, ci sono solo dei faretti installati su una delle pareti che creano un fascio di luce accecante e incredibilmente fastidiosa che non mi è mai andato giù. Il soffitto nonostante le bellissime travi in legno ne è assolutamente privo. 

Portare il sistema elettrico sul soffitto era assolutamente fuori questione – e budget.  Quindi ho deciso di lasciare i cavi a vista, arrotolandoli intorno alle travi e di installare una semplice presa per un look minimal e industriale. Ho comprato un cavo di 10m da D-eco (consigliato da una seguitissima blogger autrice di latazzinablu – grazie Camilla per il consiglio!) e una vecchia lampada di alluminio, il tutto per soli 50 euro (cavo, presa e interruttore: 30 euro, circa + lampada: 20 euro). Ancora non credo ai miei occhi, la siluette nera della lampada risalta contro lo sfondo bianco delle pareti e la sera il mio tavolo da pranzo si trasforma: perché vedere una stanza in una nuova luce può cambiare tutto. Proiettata dai punti e dall'altezza giusta per me rivoluziona l’energia di uno spazio, e il mio è invitante e rilassato, proprio come piace a me.

10 maggio 2014

Sogni infranti

Ricordate quando qualche settimana fa raccontavo di non essere nella pelle per l'arrivo del tavolino di vetro per il salotto?
Finalmente il fatidico giorno è arrivato. Il giorno in cui ho scoperto tramite la ditta di trasporti che il mio tavolino dopo ben 5 settimane di attesa non sarebbe stato consegnato perché frantumato durante il trasporto. Grazie Arconi Trasporti. Il responsabile con cui ho parlato, ha anche avuto l'audacia di dirmi: "peccato era proprio un bel tavolo". Eh, certo che lo sarebbe stato. Nel frattempo aspetto di sapere quanto tempo ci vorrà per il fornitore a produrne un altro. Delusione. Sogni infranti, frantumati, fatti a pezzi.
Purtroppo per il momento, l'adorato numero 5 sulla mia lista dei desideri è in lista d'attesa – speriamo non per molto.


5 maggio 2014

Cronologia d'arredo - Parte I

Facciamo il punto. E’ una frase che ultimamente non smetto di sentire. Alla fermata dell’autobus, al supermercato, a lavoro. Si tratta del nuovo mantra: la dottrina dell’efficienza. Ma mi chiedo perché è tanto difficile tirare le somme e decidersi sul da farsi quando si tratta della propria casa? Durante i primi mesi nel nuovo appartamento sono stata travolta da un vortice di attività che mi hanno lasciato esausta alla fine di ogni giornata. Mi pento terribilmente di non averli documentati, ma leggendo questa cronistoria capirete il perchè non ne abbia avuto modo.

 

Novembre 

Settimana 1: si parte dall’ABC, le pareti e le travi il legno del soffitto vengono riverniciate - da un professionista grazie a dio - anche se la scelta del colore non è affatto semplice, per non dare di matto subito do una sbirciata al catalogo del mio fornitore preferito Farrow&Ball.

Settimana 2: do inizio alle operazioni di pulizia intensiva e do ufficialmente di matto. In poche ore  mi trasformo in una Monica della serie Friends. Lo ammetto, purtroppo non è stata una di quelle sessioni in cui elegantemente mi accingo a miscelare polvere di soda a gocce di limone in pieno controllo delle mie facoltà mentali. No, è stato un INFERNO. Situazione in cui mi presento spettinata al Carrefour sotto casa per comprare un altro paio di guanti e sbotto all'ennesima traccia di polvere o grasso. Penso che sia un miracolo che in quelle settimane di delirio puro non sia diventata di nuovo single.


Settimana 3: Mi prendo una tregua dallo sfaccendare forsennato, apro le prime scatole con i miei libri per sistemare la libreria. Mi sento un po’ più a casa anche se tutto intorno a me è desolazione. Sono tempi bui.

Settimana 4: trovo il tempo di fare i primi acquisti: i comodini, il tavolo da pranzo, il divano, le sedie, il tappeto. Sarà bello non dover mangiare su uno scatolone.

 

Dicembre

Finalmente arrivano le prime consegne, insieme al lungo atteso divano che atterra sul pianerottolo di casa appena in tempo per il Natale. Non c'è nemmeno il tempo di comprare un alberello. Uffa! Il primo Natale senza.
1. Divano in tessuto grigio: ho usato questa foto come esempio perchè il colore è simile a quello del divano che ho acquistato da Poltrone e Sofà - con il 50% di sconto! - ma purtroppo non è più disponibile, il modello si chiama Gynerium e il colore che ho scelto per il rivestimento è Ciclorum Color Piombo.
2. Comodino in teak Amsterdam di Maisons du Monde.
3. Tappeto della linea Stockholm di IKEA.
4. La sedia è una riproduzione del classico design di Charles Eames che ho acquistato su amazon.co.uk.
5. Tavolo industriale Long Island di Maisons du Monde.